Covid e spermatozoi: la risposta immunitaria scoperta, ma gli esperti lanciano l’allarme
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Direttore: Alessandro Plateroti

Covid e spermatozoi: la risposta immunitaria scoperta, ma gli esperti lanciano l’allarme

Coronavirus

Uno studio svela che gli spermatozoi partecipano alla risposta immunitaria contro il Covid. Gli esperti, però, avvertono ci sono conseguenze.

Un recente studio brasiliano ha rivelato un’interessante scoperta sul legame tra Covid-19 e spermatozoi. Secondo i ricercatori dell’Università di São Paulo, gli spermatozoi non solo sono coinvolti nella riproduzione, ma partecipano anche attivamente alla risposta immunitaria contro il virus Sars-CoV-2. Il team ha osservato che i gameti maschili rilasciano trappole extracellulari durante l’infezione, un meccanismo finora sconosciuto nelle cellule riproduttive dei mammiferi.

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Gli spermatozoi: un ruolo nella risposta immunitaria contro Sars-CoV-2

Questa ricerca, condotta su 13 pazienti, ha portato alla luce un possibile nuovo ruolo degli spermatozoi nel contrastare gli agenti patogeni. «Potrebbe essere un meccanismo innovativo o semplicemente non osservato prima», ha affermato il professor Jorge Hallak, uno degli autori principali dello studio. Gli spermatozoi dunque, non sarebbero solo elementi riproduttivi, ma avrebbero una funzione nel sistema immunitario innato. Come riportato da leggo.it

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Covid-19 e fertilità maschile: le preoccupazioni degli esperti

Nonostante la scoperta abbia aperto nuove prospettive, vi sono ragioni di preoccupazione. Uno dei maggiori allarmi riguarda il fatto che il virus Sars-CoV-2 può persistere nel liquido seminale per lunghi periodi, fino a oltre 90 giorni dopo la guarigione clinica. Questo può alterare la qualità degli spermatozoi, influenzando negativamente la fertilità maschile.

Gli effetti dell’infezione da Covid-19 sugli spermatozoi includono un aumento della frammentazione del DNA, una riduzione dell’attività mitocondriale e un calo della motilità spermatica. Il professor Hallak ha consigliato agli uomini che desiderano avere figli di attendere almeno sei mesi dopo l’infezione per provare a concepire, onde evitare eventuali problemi legati alla qualità dello sperma.

La preoccupazione si estende anche alla riproduzione assistita, dove i controlli standard sugli spermatozoi non includono spesso test specifici per il Coronavirus. Questo potrebbe compromettere la sicurezza dei trattamenti, poiché il virus potrebbe rimanere presente anche dopo la guarigione.

Gli esperti sottolineano quindi l’importanza di monitorare attentamente la salute riproduttiva degli uomini dopo un’infezione da Covid-19, per garantire che non vi siano conseguenze a lungo termine sulla fertilità.

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ultimo aggiornamento: 22 Ottobre 2024 10:35

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